giovedì 8 febbraio 2007

SECONDA PUNTATA

QUANDO LA BANDA PASSò - PUBBLICAZIONE EX POST, era del 6 febbraio 2007

Fermata Tineretului, sabato pomeriggio. Sali le scale mobili e ti ritrovi nel parco, all'interno del quale c'è la sala polivalente che ospita il concerto. Chiedi informazioni a Gheorghe e rimani affascinato dai suoi modi: il simpatico vecchiettino - 82 anni, ma anche Alfonso Signorini gli darebbe di meno - ti spiegala strada, ma i suoi modi gentili ti inducono a chiedergli dovesi può comprare il berretto che indossa. Lui ovviamenterisponde e sorride: il berretto si chiama Caciule (o nero o grigio di origine turca realizzato con peli attorcigliati di diversi animali) e puoi trovarlo in un negozio grande in centro. E anche quando gli chiedi cosa faceva di mestiere, incuriosito dalla spilletta da reduce dell'esercito che indossa sempre, Georghe non si tira indietro: "am Zburat 20 deani" ti racconta, e mentre tu già pensi a una carriera da pornodivo, ti dicono che "am zburat" vuol dire ho volato per vent'anni). Rimani spiazzato quando ti dice che prende poco meno di 150 euro di pensione, anche perché stai notando che i prezzi rumeni sono sì bassi ma non così bassi.

Prosegui lungo il parco. Alcuni ragazzini si avviano verso la metro suonando i bonghi e cantando, le gurdie giurate si riposano sulle panchine. Sui campi da basket ci si sfida a tre contro tre, per pochi Lei le giostre accompagnano i bambini in voli pindarici. Sull'autoscontro non c'è nessuno, in mezzo all'erba bambini e ragazzi giocano a pallone con gli alberi e i giacconi a far da palo (indossano anche le magliette e le tute delle squadre di calcio): un brivido ti corre lungo la schiena, anche tu sei cresciuto così, a differenza dei tuoi connazionali più giovani, che al parchetto preferiscono il joystick (nel pomeriggio eri passato in un bel negozio di elettronica, notando sorprendentemente ma non tanto, l'assenza dei giochi per la Play).

Nel frattempo sei quasi arrivato: c'è un delizioso laghetto su cui svolazzano pennuti bianchi, sull'acqua si riflettono gli immancabili palazzoni che (ovviamente) circondano il delizioso parco: di fronte a te c'è la sala polivalente, proprio lei, che domani ospiterà il concerto di Manele - un mega evento con tutti i migliori cantanti del genere - e la finale di Miss Piranda, un concorso di bellezza che garantisce ricchi premi per le prime classificate.

Dopo una manovra strana con i soldi, prendi il biglietto aspettando curioso l'indomani. Per ora hai visto solo le foto dei cantanti che si esibiranno, le facce non sono molto rassicuranti: per la cronaca Manele è un genere molto in voga amato dai zigani, gli zingari, che il resto della popolazione rumena - specie nella capitale - ama ben poco.

Fermata Tineretului, domenica pomeriggio. Esci dalla metro temendo di essere circondato da zingari famelici. Niente di tutto ciò, l'ambiente è tranquillo. Ovviamente è tranquillo anche Gheorghe, che come al solito passeggia nel parco: ti saluta da venti metri, quando sei a tiro ti chiede come mai sei in ritardo, avresti dovuto incontrarlo qualche ora prima. Ha portato per te il tesserino da aviatore con le foto di quando era giovane, ovviamente non si tira indietro di fronte all'obiettivo, anzi vuole anche lui una copia della foto di gruppo che la tua fotocamera ha appena scattato: quando vuoi ti accompagna a cercare il cappello. Quasi ti commuovi quando - evidentemente contento - lo inviti a venire assieme a te dentro il Parlamento, non ci è mai stato. Come mettersi d'accordo? Lui tutti i giorni passeggia nel parco dalle 14 alle 16, poco distante vive la famiglia della figlia: un po' ci rimani male quando ti dice che la moglie è morta.

Salutato Gheorghe ti dirigi verso la sala polivalente. Ebbene un po' di zingari qua ci sono. Ma c'è anche polizia, tutto sembra tranquillo. Passata la perquisizione - poco più che simbolica - compri l'acqua ricevendo come resto anche un pacchetto di fazzoletti di carta, perché manca una banconota da un Leo (chi non ha mai ricevuto una caramella al posto di una monetina da cinquanta lire?). Entri dentro e c'è ogni genere d'umanità zingara: famigliole, bambini, uomini, donne e ragazzi, anche coppie di slinguazzanti fidanzati. Sono tutti ben vestiti e assolutamente eleganti, alcuni un po' sfarzosi, altri un po'più tradizionali. Rimani sorpreso da quanto siano belle molte delle ragazze, e anche di quanto poco riconoscibili sia l'etnia zigana da quella romena, ma anche italiana infondo. La musica parte ed è gradevole, la struttura non è nuovissima ma non è totalmente deprecabile: ospita circa cinquemila spettatori, ma inspiegabilmente non c'è nessuno sponsor.

La musica Manele nasce dalla musica popolare zigana, che ricorda molto lesonorità mediterranee, ma si arricchisce di altri stumenti - pianole eclarinetto su tutti - che la rendono più moderna. Il Manele non è quindila musica popolare zigana e il pubblico pagante non può essere consideratoun campione rappresentativo della realtà rom - ma una parte agiata, ricca (quantomeno non povera) e urbanizzata: tuttavia il concerto fila via regolarmentesenza che nessuno ti abbia creato alcun problema: il pubblico regalafior di soldi ai cantanti in cambio di una dedica, ancheggianti odalische (impossibile non innamorarsi di una precoce ballerina di nemmeno due anni) accompagnano le esibizioni sul palco.

La gente sembra divertirsi: sorride, balla e canta. Quando tocca a Denny De Vito,una delle star, la folla è in delirio. Poi escono due spartani comici che propongono skatch primordiali con espliciti riferimenti alla sfera sessuale, di coppia e non: la gente si diverte, e ti sorprendi pensando alla semplicità dellospettacolo e ai sorrisi spontanei, pensando che in Italia mentre i tg della seratrasmettono immagini di terremoti, incidenti, corpi a brandelli, ci si passail sale perché il sugo "è un po' sciapo". Musica, canzoni, comici e - perché no,un concorso di bellezza: cinquemila zingari e quattro italiani, nessuno ci ha dato il minimo fastidio. Che siano zingari o no, le persone sembrano divertirsi ovunque allo stesso modo.

Le notizie che giungono dall'Italia sono legate prevalentemente ai lutti. Ma quale poliziotto (anche qua siamo su tutti i giornali e telegiornali, specie perché Italia e Romania avrebbero dovuto affrontarsi in amichevole)...In realtà è morto il gatto, forse alcuni di voi lo conoscevano: sornione, scansafatiche e dotato di intelletto particolarmente pigro, il mio gatto- noto soprattutto per non avere un nome (nel senso che ognuno lo chiamava come gli pareva e lui si avvicinava solo se vedeva cibo) - si è spento dopo breve malattia all'età di tredici anni abbondanti. Se il campionato è sospeso per lutto, anche mai dire rom viene sospesa per lutto. In attesa della prossima puntata, possibilmente non ex-post.

Ciao