giovedì 8 febbraio 2007

PRIMA PUNTATA

COLPO D'OCCHIO - PUBBLICAZIONE EX POST, era del 3 febbraio 2007

Amici del blog, ma soprattutto amiche del blog, buonasera e benvenuti alla prima puntata di MAI DIRE ROM, il solito reality show con un soloconcorrente ("ancora lui? Che palle"), senza nomination, confessionali, discariche (oddio...), moschitos, opinionisti, telerisse e talpe. In compenso ci sono i cani randagi (rumeni), che hanno molto più senso civico di molti cittadini italiani: quando attraversano le strade - tipo tre corsie per senso di marcia - guardano tre volteprima da una parte e poi dall'altra, schivando le sfreccianti macchinestrombazzanti con elegante freddezza. Soprattutto di notte.

Benvenuti a Bucarest, una metropoli di oltre due milioni di abitanti strutturata su infiniti spazi aperti, ricca di rumorosi vialoni costeggiati da grigi palazzoni tutti uguali, che non mancano nemmeno in pieno centro. Più che la "Parigi dell'Est", Bucarest sembra "la città di cemento": all'inizioè abbastanza inguardabile, ma poi ci si abitua (sottolinerei che "beton" in rumeno vuol dire cemento, ma in slang significa tipo "fighissimo").

Il primo approccio con la città non è semplicissimo. Tutte le immense strade sembrano uguali: traffico folle, caos e disordine, gomme che fischiano, autisti che sbroccano e pedoni che temono, anche con striscie e semaforo verde. Anche perché qua gli autisti, piuttosto che rallentare per far attraversare un pedone accelerano, specie se non in prossimità dei semafori. Tra le auto spadroneggiano le locali Dacia, alcune attempate, altre meno; i tram non sono esattamente di primo pelo così come gli autobus, salvo alcuni modelli di Iveco arancioni, uguali in tutto e per tutto ai nostri italiani.

Non sembra esserci un centro storico vero e proprio, per lo meno nel senso in cui si è abituati a concepirlo noi: tutto ruota attorno all'immensa Piazza Unirii - una fermata di metro da casa mia, dieci minuti a piedi. Circondato da anonimi palazzi su cui capeggiano evidenti insegne illuminate di svariati marchi - alcuni anche insospettabili in quanto apparentemente poco noti - il centro della piazza è occupato da un parchetto discretamente grande e discretamente pulito (al momento c'è anche una pista del ghiaccio). Attorno al parchetto ci sono grossi vialoni (almeno tre corsie per senso di marcia): disegnano un rettangolo, dal quale escono "a raggera" altri infiniti vialoni sui quali si sviluppa il resto del centro cittadino. Tra le attività commerciali, spiccano le banche, oltre a un immenso centro commerciale gigante, affiancato dall'immancabile Mc. Davanti al centro commerciale c'è una lunga colonna di taxi, su tutti i marciapiedi i rumeni parcheggiano senza pietà, anche se il passeggio per i pedoni non è impedito, anzi rimane agevole per la politica degli spazi aperti di cui sopra. Il centro commerciale ospita anche una raffinata palestra.

Su un lato della piazza parte un lungo vialone alberato che conducea un palazzo immenso, che di notte sembra ancora più grande per viadell'illuminazione: è la "ceauceschiana" sede del Parlamento, l'edificio più grande d'Europa, "il secondo al mondo dopo il Pentagono,che però si sviluppa anche sottoterra" racconta Dragos, un ragazzomoldavo vestito a festa per un colloqui di lavoro che ti soccorre mentre cerchi di capire quale linea di metrò devi prendere. Eh si, perché pur contando meno della metà degli abitantidi Roma, Bucarest ha il doppio delle linee di metropolitana, le cui stazioni non hanno il comfort di quelle milanesi (anche mettendoci tutta la buona volontà del mondo per Ceausescu sarebbe stato difficilemetterci la tv, mentre ora probabilmente i display con i minutidi attesa rimangono costosi per le casse comunali) ma che non sono certo deprecabili: le composizioni disegnate sui muri dalle piastrelle sono ora più fantasiose ora più sobrie, benché le cartine siano pochine, abbondano le indicazioni sulle fermate seguenti, sicché dopo il primo impatto, orientarsi non è difficile. I graffiti e i murales - e tag, all'interno - decorano le carrozze della metropolitana, anche se non mancano modelli nuovi di zecca. Nessuna scritta sui muri, poche cartacce per terra: il livello moscovita è lontano, tuttavia pollice decisamente su per la metrò di Bucarest.

Le altre piazze del centro sono Piazza Vittoria - che ospita l'immenso palazzo del Governo - piazza del'Università (che io ho visto "vestita a festa" con loghi Microsoft dappertutto peril passaggio di Bill Gates,:che è passato da queste parti di recente): che cosa c'è in mezzo allapiazza? Un palazzone gigante che è divenuto l'hotel Intercontinental,che con la sua imponenza domina dall'alto una buona parte del centro cittadino. Passeggiando per i viali si intravedono - circondate da vicino da palazzoni e palazzetti - alcune chiese, stoicamente sopravvissute.

I block, che contraddistinguono tutta la città (centro incluso, ovviamente), sono un elemento polivalente: da una parte danno ideadell'egualitarismo che ha porato alla loro creazione, ma dall'altratrasfomano Bucarest in un'immensa colata di cemento con strade,viali e piazze tutte uguali, della serie "vista una, viste tutte".

La prima panoramica parziale sul centro città per ora può dirsi conclusa, e con lei se ne va anche la puntata. Purtroppo senza internet in casa la vita è dura, soprattutto per la pubblicazione delle puntate, che hanno dimensioni abnormi e intollerabili (tranquilli, tra poco finisce) perché posso collegarmi con poca frequenza. In compenso abbiamo la televisione, che prende anche Rai Uno, tra le varie televisioni straniere e rumene: su un tg sportivo locale qualche tempo fa è passato un servizio sull'ingaggio di Ronaldo da parte del Milan. Ma questa è un'altra storia, per cui - per non andar fuori tema - è meglio chiudere baracca e burattini e salutare tutti.

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